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Il beato Bertolo Longo, uomo di preghiera e di azione, fu tra quei cattolici che cercarono nella pietà, assieme all'ascesi dell'anima, il fermento capace di trasformare la città terrena. In anni in cui il dissidio tra Stato e Chiesa turbava le coscienze di ecclesiastici e di uomini politici sinceramente credenti, egli coniugò una incondizionata fedeltà alla Chiesa e al papa con la lealtà allo Stato italiano. Da queste pagine, scritte con severo rigore filologico, emerge un'immagine del fondatore del Santuario e della nuova Pompei del tutto inedita: quella di un protagonista della società e del cattolicesimo del suo tempo.